Fare di Antigone un monologo, oggi, è in qualche modo una scelta etica.
La guerra, le ragioni dell’inumano, l’impotenza e anche la “realistica” connivenza non sono rappresentate ciascuna da qualche nemico o avversario: sono dentro di noi. Tutti i personaggi del dramma sono dentro di noi; sono, ciascuno, una parte di noi. E’ lì che dobbiamo riconoscerli e ascoltarli. Dobbiamo provare ad indossare tutte le loro maschere, offrirci alle trasformazioni che esse causeranno in noi, e solo alla fine capiremo da che parte stiamo. O forse scopriremo che non devono più esserci parti o partiti, ma una sola umanità, da coltivare, pietosamente e pazientemente, insieme.

Con: Daria Sadovskaia
Testi e Regia di Ferruccio Merisi
Realizzazione scene : Cristian G., Ilaria Bas
Costumi: Elettra del Mistro
Assistenza tecnica: Jacopo Pittino

Una produzione:
Scuola Sperimentale dell’Attore/ L’Arlecchino Errante

Antigone è una strana eroina: una disobbediente non violenta che anticipa con il suicidio la pena di morte subdola e cui è stata condannata. Disobbedisce cioè fino in fondo, anche sfuggendo al boia o al calvario del conte Ugolino… Ma senza aggredire né violare nessuno, pronta fin dall’inizio a pagare di persona. Ed è strana, singolare, fuori dal comune, anche nel suo smentire con i suoi sentimenti e le sue azioni l’apparente ineluttabilità delle leggi psico-biologiche: figlia di una famiglia disastrata, non delinque, non interpreta nessuna devianza asociale, non distrugge… Checché ne dica il suo antagonista.
E sfida, in nome di una legge superiore, non solo il consesso degli uomini, ma anche quegli stessi “dei” a cui si suole attribuire quella legge. Antigone sembra chiedersi se loro stessi la capiscono e la sanno interpretare. Forse è il caso di ricominciare da capo tutta la faccenda…
Intorno a lei ci sono Creonte, il re, e il suo ordine del mondo; Ismene, la sorella “normale”; Emone, il fidanzato progressista; Giocasta, la regina madre infelice; un coro del popolo; un soldato troppo semplice… E c’è anche un indovino, Tiresia, che purtroppo non basta mai contro le avversità che pur riesce a prevedere. Insomma, tutto il microcosmo di caratteri di qualsiasi piccola o grande nazione in guerra…
O del mondo intero nella guerra del clima.