Secondo spettacolo della trilogia dedicata a bambini e famiglie, mantiene e approfondisce lo stile molto originale di narrazione che si trasforma continuamente in teatro. Affronta degli argomenti molto delicati: il bullismo, il trasloco a lunga distanza per necessità economiche (quello che oggi + diventato il fenomeno globale della emigrazione), la disabilità. La bellezza dei racconti di riferimento, tutti perfetti quanto a drammaturgia della favola e a ricchezza di dettagli di umanità e di colore, rende lo spettacolo un’esperienza lieve, divertente, a tratti commovente.

Una piccola festa di avventure speciali, il cui valore non risiede tanto in una “morale della favola”, quanto piuttosto nella creazione di una sensibilità e di una capacità di emozionarsi che può educare all’ascolto e alla solidarietà. Uno spettacolo che conferma la prospettiva artistica della compagnia, che piace a bambini e ad adulti insieme, per precisa scelta. Anche sotto l’aspetto dei linguaggi, l’unione accurata e calibrata di gesto e parola può avere un valore educativo e può invitare alla emulazione, come per un nuovo bellissimo gioco, tanto i bambini quanto gli adulti… Chissà, per feste di narrazione, in famiglia o in classe…

Con:
Jacopo Pittino, Lucia Zaghet, Giulia Colussi
Drammaturgia e Regia di Ferruccio Merisi
Uno spettacolo della Compagnia Hellequin
Una produzione: Scuola Sperimentale dell’Attore/ L’Arlecchino Errante